lunedì 16 maggio 2022

                                                    LA TOMBA DI DANTE ALIGHIERI

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La Tomba di Dante Alighieri è parte integrante della cosiddetta Zona del Silenzio di Ravenna.

Dopo la morte del poeta, avvenuta nella notte tra il 13 e il 14 settembre 1321, il suo corpo venne sepolto in un’arca di marmo situata nelle vicinanze della chiesa di San Francesco.

Nel 1483, mentre Ravenna si trovava sotto il dominio veneziano, il cardinale Bernardo Bembo volle costruire in onore di Dante una sepoltura più degna, nella quale poter custodire i suoi resti.

Nel 1519 ci fu il trafugamento delle sue ossa da parte dei frati francescani, per evitare che finissero nelle mani dei fiorentini inviati da papa Leone X Medici. Dopo vari spostamenti nel corso dei secoli, la cassa con le ossa venne ritrovata nel 1865 nel vicino Quadrarco di Braccioforte.

La Tomba che visitiamo venne costruita nel 1780 dall’architetto ravennate Camillo Morigia in stile neoclassico e fu finanziata dal cardinale Luigi Valenti Gonzaga, come ci ricorda il suo stemma soprastante la porta d’ingresso, su cui è posta la scritta latina “DANTIS POETAE SEPULCRUM” (Sepolcro del Poeta Dante).

 

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Allontanandosi di qualche metro dal monumento, si può notare nella parte alta della facciata il timpano triangolare, richiamo all’architettura classica, all’interno del quale è stato posto l’uroboro, simbolo di eternità rappresentato da un serpente che mordendosi la coda forma un cerchio.

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Entrando nel monumento di pianta quadrata, si può notare l’arca marmorea contenente i resti del poeta dal 1865. Sopra di essa vi è una epigrafe commemorativa in latino dettata dal poeta Bernardo Canaccio già nel 1327 e qui poi riscritta, sulla vita e le opere di Dante.

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Sopra il sarcofago è situato un bassorilievo dello scultore veneziano Pietro Lombardo commissionato dal cardinal Bembo nel 1483, raffigurante il poeta davanti ad un leggio. Alzando lo sguardo possiamo notare la croce d’oro donata da papa Paolo VI nel 1965.

Sopra di essa, all’interno di una lunetta, è presente il motto sempre del Bembo: “VIRTUTI ET HONORI” (alla Virtù e all’Onore).

Questa stessa scritta, con altra declinazione (VIRTUS ET HONOR), è stata posta anche all’esterno della Tomba, sul muro del chiostro francescano adiacente, con l’aggiunta di un verso tratto dall’Eneide di Virgilio: “HIS NON CEDO MALIS” (Non mi arrendo a queste sventure).

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Ai piedi dell’arca si trova una ghirlanda di bronzo del 1921, donata dai soldati che vinsero la Grande guerra. Nello stesso anno sono state restaurate le pareti e i pavimenti rivestendoli con marmi preziosi.

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In alto, sospesa al centro dell’edificio, si trova una lampada del XVIII secolo che brucia l’olio portato ogni anno dai fiorentini durante le cerimonie del “Settembre Dantesco”. L’ampolla d’argento di Giovanni Mayer situata vicino alla parete destra serviva per conservare il prezioso liquido. Infine, le pareti laterali sono ornate da due epigrafi, l’una di Bernardo Bembo, l’altra, sulla sinistra, è del 1921 e commemora i lavori svolti nei secoli per questo monumento.  

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DIDASCALIE TOMBA DI DANTE

1.Tomba di Dante, architetto Camillo Morigia, 1780, stile neoclassico, nel contesto della Zona del Silenzio.

2.Tomba di Dante, esterno, particolare del portale con stemma del cardinale Valenti Gonzaga sopra la scritta DANTIS POETAE SEPULCRUM.

3.Tomba di Dante, esterno, particolare del timpano con uroboro e cupola soprastante.

4. Tomba di Dante, interno, visione d’insieme del sarcofago con l’epigrafe di Bernardo Canaccio, il bassorilievo di Pietro Lombardo del 1483, la croce d’oro di papa Paolo VI del 1965, la lampada pendente del XVIII secolo e la ghirlanda bronzea del 1921 posizionata ai piedi dell’arca marmorea.

5. Tomba di Dante, interno, particolare del bassorilievo di Pietro Lombardo del 1483 e della croce d’oro di papa Paolo VI del 1965.

6.Tomba di Dante, interno, particolare con l’ampolla d’argento di Giovanni Mayer in fondo a sinistra e sulla parete l’epigrafe del cardinale Bernardo Bembo.

7.Tomba di Dante, interno, particolare con lampada pendente del XVIII secolo che brucia l’olio dei fiorentini, sullo sfondo la croce di Paolo VI e nella lunetta il motto del cardinale Bernardo Bembo “VIRTUTI ET HONORI”.

8.Tomba di Dante, esterno, particolare dei due motti latini sul muro esterno dell’ex Chiostro francescano della Cisterna, adiacente alla Tomba: “VIRTUS ET HONOR” e “HIS NON CEDO MALIS”.           

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