lunedì 16 maggio 2022

                                                      I CHIOSTRI FRANCESCANI


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I Chiostri, facenti parte dell’ex Convento francescano risalente alla seconda metà del 1200 (i frati minori giunsero a Ravenna nel 1261), trasmettono estrema tranquillità ai visitatori che vengono immediatamente accolti dal silenzio, entrando in sinergia con l’importanza del luogo.

Qui i francescani abitarono sino al 1810, quando furono cacciati da Napoleone Bonaparte, attraverso una politica di confische ecclesiastiche.

Due sono i Chiostri che, nel tempo, hanno subito numerosi rifacimenti (nel XV e nel XVII secolo) e restauri (nel 1954 e l’ultimo degli anni 2000):

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- il Chiostro del Doppio Portico, così nominato poiché all’ingresso vi sono due portici che rendono i lati disuguali. Al centro di esso è situato un antico pozzo con lo stemma nobiliare della famiglia Pignata;


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- il Chiostro della Cisterna, chiamato così per via del pozzale barocco posto in mezzo al prato e costruito con parti di riutilizzo diverse per stili ed epoche (dai capitelli bizantini alle volute barocche). Nelle vicinanze sono state collocate nel 2010, dopo l’ultimo restauro, due statue in ferro del 1960 dell’artista ravennate Augusto Bartolotti, raffiguranti Santa Chiara e San Francesco.

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Ventotto sono le colonne che compongono questo Chiostro, sette per lato e ogni parete ha le sue particolarità: il lato sud, con alcuni resti di affreschi del XIV secolo, si appoggia alla navata sinistra della chiesa di San Francesco; sul lato ovest, una lapide segnala uno snodo cruciale del rapporto fra Ravenna e Dante, ovvero il punto in cui i frati francescani trafugarono le ossa del poeta dalla Tomba adiacente per nasconderle ai fiorentini inviati nel 1519 da papa Leone X Medici, che volevano riportarle nella loro città; sul lato est è situata una piccola porta che un tempo conduceva alla biblioteca del Convento. Infine sulle pareti nord, est e ovest sono stati collocati stemmi di numerose città italiane che, in questo modo, hanno voluto omaggiare Dante, padre della nostra lingua.

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Ai piani superiori si trova il Centro Dantesco, formato dal Museo e dalla Biblioteca, dalla collezione di sculture e medaglie, oltreché da sale espositive e per conferenze, che ogni anno qui si tengono soprattutto in occasione del "Settembre dantesco", anniversario della morte del poeta (13-14 settembre 1321). Il primo fu aperto nel 1921 e di recente rinnovato con l’aggiunta della sezione didattica; la Biblioteca Dantesca invece venne fondata da padre Severino Ragazzini nel 1963 e raccoglie più di 18.000 volumi sul sommo poeta.


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Uscendo, nell’angolo davanti ai Chiostri all’incrocio fra le vie Alighieri e Da Polenta, è collocata Casa Scarabigoli, che un tempo si credeva fosse stata l’abitazione di Dante e proprietà dei Da Polenta. In realtà appartenne a un’altra nobile famiglia ravennate, quella dei conti Rasponi.


DIDASCALIE CHIOSTRI FRANCESCANI

1.Chiostri Francescani, ingresso principale al Chiostro del Doppio Portico.

2.Chiostri Francescani, Chiostro del Doppio Portico, visione d’insieme.

3.Chiostri Francescani, Chiostro del Doppio Portico, pozzale centrale con stemma della famiglia Pignata.

4.Chiostri Francescani, Chiostro della Cisterna, visione d'insieme.

5.Chiostri Francescani, Chiostro della Cisterna, pozzale barocco (1639) con le statue in ferro di Santa Chiara e San Francesco di Augusto Bartolotti (1960).

6.Chiostri Francescani, Chiostro della Cisterna, parete est, la lapide sul trafugamento delle ossa di Dante nel 1519.

7.Chiostri Francescani, Chiostro della Cisterna, parete nord, stemmi di città italiane in omaggio a Dante.

8.Casa Scarabigoli.

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